Incontinenza urinaria femminile: sintomi, cause e diagnosi
Che cos’è l’incontinenza urinaria femminile? Da cosa è causato il disturbo? Quali sono i trattamenti più efficaci per superare il problema? Chiedi consiglio all’urologo.
Incontinenza urinaria femminile: che cos’è e perché dovrebbe essere trattata
L’incontinenza urinaria femminile è la perdita involontaria di urina attraverso l’uretra. È spesso chiamata “malattia silenziosa” perché le donne che ne soffrono raramente ne parlano al proprio medico.
Eppure si tratta di una patologia molto comune, che coinvolge circa 2 milioni di donne in Italia. Qualsiasi donna potrebbe essere soggetta ad incontinenza urinaria. Non si tratta, infatti, di età, di tipo di lavoro o di modo di vivere. L’incontinenza è dovuta piuttosto a cause che possono rivelarsi anche transitorie.
In ogni caso, l’incontinenza femminile, si presenta come un problema invalidante, poiché impedisce le azioni quotidiane e condiziona psicologicamente la vita delle donne che ne sono affette.
Cause dell’incontinnza femminile e fattori di rischio
Spesso dovuta a un indebolimento del pavimento pelvico, ad un blocco dell’uretra o ad una diminuzione del tono sfinterico dell’uretra, dell’incontinenza si possono comunque ricercare altre cause. Tra queste: infezioni urinarie o vaginali, effetti secondari di alcuni farmaci, debolezza muscolare, malattie nervose e/o muscolari, conseguenze di alcuni interventi chirurgici.
Sono fattori di rischio anche la pluriparità (quasi un terzo delle donne incinte soffrono di incontinenza urinaria ed il rischio aumenta con parti successivi), la menopausa (un rilassamento dei tessuti uterini e un cambiamento delle mucose dell’apparato genitale possono portare all’incontinenza), la stipsi (la costipazione cronica ha delle conseguenze sui muscoli pelvici e quindi direttamente sul sistema di continenza).
Le perdite di urina nelle donne si presentano sotto diverse forme e ognuna di esse viene identificata in modo differente per quel che riguarda i sintomi e le cause:
- incontinenza urinaria da sforzo;
- incontinenza da urgenza;
- incontinenza mista;
- incontinenza da iperafflusso (overflow in inglese).
Se una donna sospetta di soffrire di incontinenza urinaria, la prima cosa che dovrebbe fare è rivolgersi ad uno specialista come l’urologo o l’uroginecologo. Il medico le prescriverà, in prima battuta, degli esami da effettuare per accertarne le cause e la severeità del problema. Una volta individuato il quadro, sarà in grado di pescrivere la terapia più idonea.
L’incontinenza urinaria femminile può essere oggi trattata con successo, spesso attraverso la combinazione di più approcci. La terapia chirurgica, la terapia farmacologica e la rieducazione pelvica sono le tre strade possibili. Proprio per questa ragione solo un medico saraà in grado di stabilire la scelta più giusta per ogni paziente.
Diagnosi incontinenza urinaria femminile
Quando la paziente arriva dal medico, è già a metà strada nell’affrontare il problema. Il medico di medicina generale e lo specialista sapranno consigliarla sugli esami da effettuare e sulla terapia da intraprendere.
È molto importante essere precise e sincere perché l’urologo, sulla base delle informazioni ricevute, possa elebaorare una corretta diagnosi
Il colloquio è il primo passo verso una diagnosi precisa. Non bisogna avere vergogna di parlare con il medico, perché è la persona che vi può veramente aiutare.
Incontinenza da sforzo
Durante uno sforzo fisico, ma più semplicemente anche in seguito ad uno starnuto, un colpo di tosse o una risata, succede che qualche goccia di urina fuoriesce senza che si riesca a trattenerla.
Si tratta di una delle forme più comuni d’incontinenza urinaria, quella da sforzo. Una insufficienza, quindi, causata da uno squilibrio tra la vescica, che immagazzina l’urina, e l’uretra, che agisce come un rubinetto.
Incontinenza urinaria femminile: esercizi di Kegel
Gli esercizi di Kegel consistono nel contrarre e rilassare, secondo determinate modalità e sequenze, i muscoli pubococcigei, che si possono facilmente individuare sforzandosi di interrompere il flusso urinario durante la minzione (esercizio da utilizzare solo per identificare la muscolatura corretta; eseguirlo regolarmente potrebbe interferire con il normale svuotamento della vescica, con possibili conseguenze infettive).

